Un tweet di Trump accende Cnh Industrial

Cnh Industrial sugli scudi a Piazza Affari, col titolo che guadagna il 3,8% a 9,91 euro per azione quando sono già passati di mano oltre 2 milioni di pezzi. A imprimere un’accelerazione alla controllata di Exor (26,89% del capitale ma 41,68% dei diritti di voto) sono da un lato le indiscrezioni circa la possibilità che martedì prossimo il Cda di Psa dia il suo benestare all’integrazione con Fiat Chrysler Automobiles, dall’altra un tweet del presidente americano Donald Trump che dà per fatto l’accordo di fase 1 con la Cina.

Nella notte l’agenzia Bloomberg aveva riferito che Trump ha già firmato un documento che congela l’introduzione di nuovi dazi del 15% su beni di consumo cinesi per altri 160 miliardi di dollari e in cambio Pechino si è impegnata a comprare più derrate agricole statunitensi (un tema molto sensibile per Trump dato che interessa una fetta consistente del suo elettorato a meno di un anno dalle prossime presidenziali). Proprio l’incertezza relativa alle trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina hanno pesato in questi mesi su Cnh Industrial (-4% negli ultimi tre mesi a fronte di un +12,5% a 12 mesi, alla chiusura di ieri sera), che in borsa nelle ultime settimane ha visto la capitalizzazione stabilizzarsi sui 13 miliardi di euro.

A fronte di un utile netto adjusted 2018 di 1,1 miliardi di dollari, ovvero di 0,8 dollari per azione, la società ha confermato il mese scorso la propria guidance sui risultati 2019 che parla di un utile netto adjusted di 84-88 centesimi (76-79 centesimi di euro al cambio corrente, in linea col consenso che parla di 78 centesimi). Un livello che corrisponde ad un P/E implicito di circa 12,5 volte alle quotazioni di stamane. Il dividendo, che quest’anno (sui risultati 2018) è stato pari a 18 centesimi, dovrebbe essere pari a 19 centesimi l’anno venturo con un dividend yield implicito di circa il 2%.

Il quadro tecnico di Cnh Industrial

Quanto al quadro tecnico, il titolo risulta ancora inserito in un trend discendente di brevissimo periodo anche se il rimbalzo partito ieri è accompagnato da buoni volumi e lascia aperta la possibilità di una ulteriore estensione da qui a fine anno quanto meno, specie se l’accordo Usa-Cina sarà firmato nei prossimi giorni o comunque entro i primi dell’anno. Più neutro lo scenario a breve termine, mentre resta leggermente negativo il trend sul medio/lungo periodo, dato che le quotazioni si sono finora mantenute al di sotto della media mobile più lenta.

Operativamente il titolo ha aperto superando di slancio le resistenze che erano state individuate per oggi a 9,67-9,71 e poi a 9,79-9,85 euro per azione; possibile che qualche presa di profitto riporti i prezzi appena al di sopra di tali aree prima della chiusura della seduta. In caso invece di notizie negative o dello scattare di più robuste chiusure di posizione i supporti sono decisamente più in basso, tra i 9,05 e i 9 euro per azione (con eventuali ulteriore cedimento in area 8,94 euro).

Quest’ultima ipotesi sembra però destinata ad essere negata anche dall’analisi dello Stocastico, già tornato in area positiva, mentre ancora non si notano chiare indicazioni dall’indicatore di forza relativa (Rsi) che potrebbe però migliorare a sua volta in caso di chiusura della seduta con un buon rialzo e volumi sufficientemente robusti (la media a 10 giorni parla di 2,84 milioni di pezzi scambiati su base giornaliera).

L’andamento di Cnh Industrial in Borsa negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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