Unicredit, conto alla rovescia per il nuovo piano

Unicredit da seguire con attenzione nei prossimi giorni, in attesa che il 3 dicembre prossimo l’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier sveli il nuovo Piano Strategico 2020-2023. Dopo le indicazioni già fornite da Mustier nelle ultime presentazioni, si sa che verrà rivisto l’obiettivo di esposizione al rischio in termini di Npe ratio dal 6% a circa il 3,5% e che potrebbe essere creata una subholding che raccolga le attività internazionali del gruppo.

Tra queste i fari sono puntati in particolare sulla partecipazione in Yapi Kredi (detenuta attraverso la joint venture Koc Financial Services), che da calcoli di Equita Sim dovrebbe valere attorno a 1,3 miliardi di euro e potrebbe contribuire per circa il 7% all’utile atteso a fine anno (300 milioni su 4,3 miliardi di utile adjusted), ovvero al 3% circa del valore di Unicredit come somma delle parti. Unicredit, notano gli esperti, “fornisce anche funding alla controllata per un ammontare non specificato ma ragionevolmente intorno a 500 milioni-1 miliardo con l’obiettivo strategico dichiarato di ridurre, anche indipendentemente dalla cessione della quota, questa esposizione a zero in un orizzonte di qualche anno”.

La campagna di vendite di Mustier

Il mercato da qualche tempo scommette su una cessione, che completerebbe la campagna vendita che Mustier ha portato avanti e che ha già visto l’uscita dal gruppo di Bank Pekao, Pioneer Investment e FinecoBank. L’eventuale da Yapi Kredi a valori in linea con quelli stimati dovrebbe comportare per gli analisti di Equita Sim un impatto positivo sul Cet1 di circa 40 punti base (si salirebbe dal 12,6% di fine settembre al 13%, dunque ceteris paribus oltre la guidance del 12%-12,5%).

L’operazione consentirebbe inoltre un’ulteriore focalizzazione sulla definitiva ristrutturazione del core business domestico e porterebbe a un calo dell’esposizione al rischio, “al costo di ridurre l’esposizione a un mercato dal potenziale di crescita evidente (ridotta penetrazione degli asset bancari sul Pil), ma caratterizzato da notevole volatilità per temi geopolitici”. Il trade-off è dunque tra un profilo di rischio e una complessità organizzativa inferiore da una parte e un possibile calo della redditività a lungo termine dall’altra.

Nell’attesa di vedere quale soluzione adotterà Mustier, a Piazza Affari il titolo ha rallentato la sua corsa mantenendosi attorno ai 12,5-12,7 euro per azione. Negli ultimi tre mesi il recupero è stato già superiore al 31%, consentendo il ritorno a una variazione positiva (+17% circa) rispetto ai livelli di 12 mesi prima. A fronte di un giudizio quasi unanimamente positivo (sul titolo circolano ben 21 report positivi, quattro neutri e solo uno negativo), gli analisti si attendono in media un utile di 1,8 euro per azione quest’anno, rispetto al quale il titolo tratta circa 7 volte.

Il giudizio degli analisti su Unicredit

L’ottimismo degli analisti fondamentali si riflette anche in un target price medio di 14,65 euro, che incorpora un ulteriore potenziale rialzista del 15,5% rispetto ai valori di stamane. Positivi anche gli analisti grafici che segnalano come il titolo si mantenga in un trend rialzista di breve e più moderatamente di medio e lungo termine. Primi obiettivi ormai a portata di mano sono indicati a 12,8-12,9 euro ed eventualmente poco sopra i 13,1 euro; in caso di prese di profitto occhio al primo livello di stop loss di molte strategie rialziste in essere, attorno ai 12,5-12,45 euro per azione.

Un ribasso tecnico che vedesse, come già venerdì scorso, un incremento dei volumi di contrattazione su Unicredit potrebbe poi spingere il titolo verso i 12,2 euro e da qui, se il supporto fosse violato, verso i 12,10-12,05 prima e poi verso gli 11,80 euro per azione. Al momento tuttavia non si intravedono motivi per una simile accelerazione al ribasso, con lo Stocastico attorno ai 52 punti e l’indicatore di forza relativa (Rsi) nella parte superiore della banda d’oscillazione ma non ancora in ipercomprato, entrambi segnali di forza sia del trend primario sia di quello secondario.

L’andamento del titolo Unicredit a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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