Usa, dopo le elezioni di mid term i riflettori tornano sulla Fed

Di Mohammed Kazmi, Portfolio Manager & Macro Strategist di Ubp

L’esito delle elezioni di midterm sembra ampiamente in linea con le aspettative di mercato, con i Democratici che prendono il controllo della Camera e i Repubblicani che invece mantengono quello del Senato. Questo risultato dovrebbe essere considerato un marginale positivo per i mercati di rischio nel breve periodo, dal momento che si è ridotta l‘incertezza, avendo appena superato senza sorprese un evento di grande rischio.

Ancor più importante, dovremmo osservare qualche riduzione della pressione sia sui tassi di sell off negli Usa sia sul rialzo del dollaro in quanto vengono meno le speranze di un ulteriore round di stimolo fiscale da parte dell’amministrazione Trump. Ciò potrebbe anche consentire al mercato azionario e del credito di stabilizzarsi dopo la debolezza di ottobre, soprattutto considerato il posizionamento più chiaro nel mercato. Guardando al futuro, le prospettive per i mercati di rischio sono ancora in qualche modo incerte, tuttavia, con il sentiment probabilmente spinto dagli sviluppi legati alla guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina, mentre si avvicina l’incontro tra Trump e Xi in occasione del G20.

Per quanto riguarda la FED, ci aspettiamo che la dichiarazione di domani includa solo piccole modifiche in quella che non è una conferenza stampa. Con il mercato ben prezzato per un rialzo dei tassi a dicembre, riteniamo che il board rimarrà coerente con la sua comunicazione di rialzi graduali dei tassi di interesse. Nonostante la debolezza di ottobre del mercato azionario, l’irrigidimento delle condizioni finanziarie non è stato sufficientemente ampio da spingere avanti la FED sul suo percorso di normalizzazione monetaria, soprattutto perché abbiamo già osservato una certa ripresa nei mercati di rischio, con le elezioni di midterm che sono passate senza incidenti. Pertanto, adesso l’attenzione è destinata a ritornare sui dati volti a determinare la politica della FED, con le forti prospettive di crescita e con il rafforzamento del mercato del lavoro che sembrano ancora intatti per consentire la prosecuzione dei rialzi dei tassi nel 2019.

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