Valore Vintage

A cura di Pro Aurumper info: [email protected]

In un momento in cui la borsa americana segna i massimi di tutti i tempi (ma anche Piazza Affari e Zurigo non se la passano niente male) parlare di oro potrebbe sembrare un po’ fuori moda. Per quale motivo dovremmo interessarci di un asset così profondamente, intimamente Vintage come l’ORO?

La psicologia umana si alimenta di illusioni cognitive e quando si ragiona in termini di investimento non fa eccezione.

Potremmo infatti scoprire che l’ORO, tutto sommato, negli ultimi due anni non è andato affatto male, segnando un progresso dell’8% nel 2016 e del 13% nel 2017 e se, come bene rifugio, lo si raffronta ai rendimenti dei titoli di Stato più solidi come Bund tedeschi e svizzeri, che nello stesso periodo hanno viaggiato intorno allo zero o in territorio negativo, il confronto è decisamente vincente.

stagionalità oro

Il grafico della stagionalità ci mostra un altro particolare interessante: che i primi mesi dell’anno sono all’insegna del rialzo e che il 2018, linea blu, sembra proprio essere iniziato in sintonia con il 2016 e 2017, in giallo e verde.

Se dovessimo indagare le cause del movimento in questo primo scorcio del 2018 potremmo trovare due fattori principali: il primo è senza dubbio una continuazione della debolezza del dollaro e l’ORO ne costituisce un hedge naturale (protezione), cioè investire in ORO equivale in qualche misura a coprire gli asset in dollari del portafoglio. Il secondo potrebbe essere legato a un flusso di disinvestimento dalle criptovalute.

Senza entrare eccessivamente nel dettaglio, abbiamo tutti sentito parlare negli ultimi tempi di Bitcoin, criptomonete e blockchain, che da un lato rappresentano un’autentica innovazione finanziaria e dall’altro hanno le caratteristiche di essere decentralizzate e non arbitrariamente inflazionabili, tanto da riscuotere il favore di quanti hanno sempre creduto nel valore di ultima istanza dell’ORO.

Si dà il caso però che queste criptovalute non hanno ancora la capacità di costituire una riserva di valore, a causa dell’enorme volatilità che le fa apprezzare o, peggio, deprezzare di oltre il 20 percento in un solo giorno.

Ed è quindi plausibile che, gli investitori che avevano cavalcato l’onda del Bitcoin, vista la malparata che ha fatto recentemente perdere il 50% del valore, siano a un certo ritornati ad accarezzare il fascino del Valore Vintage dell’ORO.

Ma c’è un altro aspetto che è bene considerare e riguarda le borse, in particolare quella americana. Che abbiano multipli molto elevati rispetto alla media (cioè sono care) è ormai risaputo, ma si tratta di un tema su cui gli analisti si sono già confrontati nel 2017. Eppure, la borsa ha continuato a salire.

Oggi gli analisti stanno accomunando il consenso nel termine “Goldilocks”, tratto da una favola in cui la protagonista è una bimba dai riccioli d’ORO e ancora una volta si riaffaccia un’analogia con il nostro Vintage metallo giallo. Per Goldilocks econonomy si intende una crescita moderata in assenza di inflazione, che oltretutto sta interessando in modo sincronizzato quasi tutti i paesi.

Gran parte degli analisti sono concordi nel pensare che la condizione di Goldilocks porterà ancora rialzi nelle borse quest’anno e che nel contempo l’ORO resterà pressoché piatto.

Siamo al cambio di paradigma: a inizio 2017 tutti pensavano che sarebbe stato un anno difficile e tutto sommato è andato bene per le borse. Nel 2018 sono tutti ottimisti e in sole tre settimane Wall Street ha guadagnato quasi il 5%; se mantenesse questo passo potrebbe progredire di oltre il 50% a fine anno!

Ma in realtà come potrà andare? Vi saranno abbastanza compratori per sostenere le quotazioni?

Un vecchio adagio ci ricorda

che quando le cose  vanno troppo bene

non potranno che peggiorare.

rialzo oro

Il grafico sopra, relativo a Wall Street, ci mostra un aspetto interessante tratto da un articolo di Jeff Clark, Senior Precious Metals Analyst, gli istogrammi in rosso (asse di destra a scala invertita) mostrano la percentuale di ribasso nel primo anno di inversione da un trend rialzista a quello ribassista, mentre gli istogrammi in azzurro (asse di sinistra) mostrano il numero di settimane di rialzo terminate nell’anno indicato nell’asse orizzontale.

Così potremo vedere, ad esempio, che il rialzo dal 1991-2000 per 117 settimane ha dato origine nel 2000 a un ribasso nel primo anno del 18%; invece il rialzo dal 2003- 2007 per 57 settimane ha lasciato posto a un ribasso nel 2007 del 20%.

Il rialzo attuale non è ancora terminato, ma sta durando da 106 settimane e fra tre mesi supererà il record assoluto precedente. Ora la domanda è: può essere plausibile che il 2018, iniziato benissimo, si trasformi in un anno di ribassi? E ancora, vista la durata del rialzo, può essere probabile che le quotazioni arretrino di un 18-20% ?

Tireremo le somme a fine anno, ma conviene equipaggiarsi per tempo e forse mai come ora è giunto il momento di riscoprire il Valore Vintage dell’ORO, bene rifugio per eccellenza sin dalla notte dei tempi e assicurazione naturale dei propri risparmi. Non resta che scegliere: monete, lingotti o entrambi, magari custoditi in un blindato deposito doganale presso pro aurum che ha tutte le soluzioni per la tua tranquillità.

Per informazioni è possibile scrivere una mail a [email protected]

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