Valute Emergenti, la view di Investec

A cura del team Emerging Market Fixed Income di Investec Am
I dati sulla Cina hanno iniziato a mostrare segnali di miglioramento ai margini. Le autorità hanno enfatizzato la stabilizzazione della crescita, a spese delle riforme, sul lato dell’offerta, necessarie a sostenere la stabilità economica di lungo periodo. Le autorità hanno fissato un obiettivo minimo di crescita dal 6.5% per quest’anno, prevediamo dunque una continuazione della politica monetaria e fiscale di sostegno. Tutto ciò potrebbe sostenere l’economia nel breve periodo, ma un’ulteriore crescita alimentata dal credito non è un fattore positivo per le prospettive economiche di lungo termine, considerati l’eccesso di capacità produttiva e gli alti livelli indebitamento del settore privato. Nel medio periodo, di conseguenza, continuiamo a osservare con preoccupazione i rischi di ribasso dell’economia.
Per quanto riguarda la crescita dei mercati emergenti, ci sono state significative correzioni negli ultimi anni. Siamo ancora in attesa tuttavia di riscontrare segnali concreti di una svolta positiva nei fondamentali dei mercati emergenti e alcuni di essi continuano a doversi confrontare con un eccesso di debito nel settore privato e/o sfide politiche concrete.
Renminbi cinese.  Siamo short sul renminbi cinese. Non prevediamo un’unica svalutazione, riteniamo invece che le autorità proseguiranno l’attuale linea politica, continuando a combinare una modesta debolezza della valuta e bassi tassi di interesse per garantire la prosecuzione delle condizioni monetarie di alleggerimento. Il conto capitale resta molto più permeabile di quanto i policy maker siano disposti ad ammettere e ciò, con l’accelerazione della crescita della moneta al 14%, potrebbe apportare pressione ai deflussi di capitale.
Rupia indonesiana.  Restiamo sovrappesati sulla rupia indonesiana. La valuta continua a trarre beneficio dai consistenti flussi di investimento dovuti a uno scenario economico discreto e a un’agenda delle riforme soddisfacente. Abbiamo regolato la nostra sovraesposizione durante il trimestre, ritenendo che la valuta continuerà a trarre vantaggio dalla solidità del contesto strutturale.
Rublo russo.  A gennaio abbiamo tenuto una posizione underweight, che si è rivelata positiva poiché la valuta ha raggiunto minimi record con la debolezza dei prezzi del petrolio. Il successivo rafforzamento di questi a livelli moderatamente alti ha rappresentato un fattore di sostegno per il rublo e ci ha incoraggiati ad assumere una posizione overweight, soprattutto considerato il tono più aggressivo della banca centrale. Restiamo dunque sovrappesati sul rublo russo rispetto alla posizione underweight adottata sul rand sudafricano.
 Peso colombiano.  Prevediamo che le dinamiche di sostegno alla domanda e all’offerta di petrolio sorreggeranno il peso colombiano, soprattutto quando le paragoniamo alle valute regionali maggiormente dipendenti dal rame. I prezzi più stabili del petrolio dovrebbero iniziare a guidare la ripresa delle esportazioni durante l’anno. Ciò dovrebbe favorire la contrazione del deficit commerciale del Paese, soprattutto considerando che le importazioni continuano a rallentare rapidamente e che gli effetti negativi di El Nino sulla bilancia commerciale iniziano a diminuire. La valuta dovrebbe anche ricevere sostegno da ulteriori rialzi dei tassi di interesse che, a nostro avviso, il mercato non ha ancora prezzato completamente. Di conseguenza restiamo sovrappesati sulla valuta.
Peso delle Filippine.  Con le elezioni presidenziali ormai concluse, il peso delle Filippine dovrebbe ricevere sostegno, con il calo dei rischi politici e il ritorno dei fondamentali degli investimenti. Il nuovo Presidente ha rilasciato alcuni commenti provocatori durante la campagna elettorale, ma ha adottato un tono più conciliante dal momento della vittoria, e la sua comprovata esperienza nella gestione di Davao City è un fattore positivo per le caute politiche economiche e di business che verranno in seguito adottate. I fondamentali restano un elemento di sostegno, con prospettive di crescita solida durante l’anno (soprattutto se paragonata agli altri Paesi affini della regione) e un modesto avanzo delle partite correnti. La posizione del Paese nei confronti dell’estero dovrebbe essere sostenuta da un’ulteriore normalizzazione delle rimesse dai lavoratori all’estero e dalle entrate provenienti dalle società che operano attraverso l’outsourcing dei processi di business.

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