Voglia di rendimento. I nuovi bond governativi e corporate sotto la lente

In questa settimana si sono evidenziati alcuni fattori macroeconomici che hanno condizionato i mercati, soprattutto nella parte governativa come non si vedeva da qualche tempo. In particolare il fattore inflazione è tornato in primo piano. In generale c’è l’inflazione buona e quella negativa, purtroppo ci troviamo in una situazione negativa.

L’inflazione si genera quando vi è un rialzo dei prezzi e si considera “buonaquando è legata all’aumento dei consumi e quindi porta benefici indiretti all’economia, ovviamente quando è tenuta sotto controllo, utilizzando anche la leva dei tassi d’interesse. Diventa negativa quando non sono i consumi a generarla, ma un indebolimento dei cambi con conseguente svalutazione delle divise come avveniva negli anni ’70 per la lira o in tempi più recenti per alcune economie emergenti, particolarmente in Sud America.

Un altro aspetto è quello che sta accadendo nei giorni nostri, dove le materie prime, petrolio in primis, si sono rialzati a causa della chiusura di molti siti a causa della pandemia e ad una minor produzione per mancanza di richiesta come avvenne nella primavera 2020, quando i future andarono tecnicamente in negativo di prezzo.

Il peso dell’energia nei panieri inflattivi è importante e di conseguenza si sono rialzati i rendimenti dei governativi a partire dai Treasury americani che sulla curva decennale sono passati dallo 0.9% d’inizio anno al massimo di periodo dell’1.45%. Pertanto il riflesso si è sentito anche sui titoli europei, il Bund decennale da -0.55% salito a -0.24% ed il Btp decennale dal minimo Draghi di 0.55% è salito al 0.78% con lo spread ritornato sopra quota 100.

L’attrattività dei bond

Un altro fattore da considerare è l’attrattività che i bond devono avere per gli investitori. Infatti nei prossimi mesi ci troveremo di fronte a molte emissioni governative o di enti sovranazionali, per finanziare i programmi a sostegno della ripresa, come i Recovery Fund in Europa e gli stessi nelle altre economie, Usa in particolare. Pertanto il successo di questi programmi, dovrà passare anche dall’appeal che questi titoli avranno verso i potenziali investitori, da ciò si capisce l’attacco della Fed in settimana al Bitcoin. Ciò potrà avvenire con maggiore successo se ci sarà un ritorno a livello di rendimento, che una curva troppo schiacciata in negativo non agevolerebbe. I mercati, è bene sempre ricordarlo, tendono ad anticipare le aspettative.

Questo rialzo generalizzato dei tassi di interesse dei titoli di Stato, evidente soprattutto negli Stati Uniti ma anche in Europa, non risparmia i Bot italiani.

Le nuove obbligazioni governative sotto la lente

Nell’asta di fine mese, il Tesoro italiano ha collocato 6.5 miliardi di euro di BOT a sei mesi, i cui rendimenti sono infatti risultati in lieve rialzo rispetto al precedente collocamento, il rendimento è infatti saluto a -0.429%. si tratta di un aumento di 2 punti percentuali rispetto all’asta di gennaio. Per la prima volta è stato emesso un nuovo Btp a cinque anni per cinque miliardi con cedola 0% e prezzo d’emissione a 99.44 che esprimeva un rendimento a scadenza del 0.197%. I prezzi si sono poi assestati in area 99 nel grey market successivo. Isin IT0005437147, taglio minimo da mille euro con multipli di mille.

Per la seconda volta nella sua storia, l’Arabia Saudita ha collocato sul mercato debito denominato in euro. La prima volta era avvenuto nel 2019, quando raccolse tre miliardi, a fronte di ordini per 14,5 miliardi. Stavolta, l’emissione è stata più contenuta. L’obiettivo iniziale era di raccogliere due miliardi, ma alla fine Riad ha optato per stringere a 1,5 miliardi, preferendo puntare sui bassi costi di finanziamento. Gli ordini sono stati pari a 3,75 miliardi, 2,5 volte superiori. Due le tranche emesse: una a tre anni e una a nove anni. La prima ha ottenuto un rendimento lordo del -0,057%, cioè di 40 punti base sopra il tasso midswap. Isin XS2308199392 con taglio minimo 100mila euro con multipli di mille.

La seconda costerà al regno lo 0,646% all’anno, 70 punti base sopra il tasso midswap. In entrambi i casi, gli spread sono scesi di 20 punti rispetto alla guidance iniziale. Cedola fissata al 0.625% con prezzo d’emissione di 99.817 e Isin XS2308197693.

La Croazia sta collocando nuovi bond senior in euro, l’emissione è suddivisa in due tranche, la prima con scadenza a 12 anni, il 4 marzo 2033, la seconda a 20 anni, 4 marzo 2041. Prime indicazioni di rendimento in area 135 punti base sul tasso midswap per la tranche a 12 anni e in area 165 punti per la tranche a 20 anni. In corso di seduta gli ordini hanno raggiunto i quattro miliardi di euro. Lotto minimo 100mila euro con multipli di mille e rating BBB-.

Il land tedesco di Baden-Wuerttemberg ha annunciato il collocamento di un nuovo green bond.

Le nuove emisini di bond corporate sotto i riflettori

Ancora tante le emissioni corporate, tra queste, molto richiesto è stato il bond della catena commerciale H&M. La società ha collocato 500 milioni di euro con un’obbligazione sostenibile legata ad obiettivi di sostenibilità ambientale.  Il titolo ha scadenza agosto 2029, per cui presenta una durata iniziale di otto anni e mezzo. Altissimi gli ordini, che hanno raggiunto il picco di 5,4 miliardi, praticamente 11 volte l’importo offerto. Grazie a questo enorme riscontro tra gli investitori, l’emittente ha potuto tagliare la cedola di 50 punti base rispetto alla “guidance” iniziale, di fatto dimezzandola. Le obbligazioni sostenibili di H&M, sono legate al raggiungimento di determinati obiettivi: essi consistono principalmente nell’aumentare entro il 2025 la percentuale di materiali riciclabili e nell’abbattere le emissioni inquinanti. Qualora questi obiettivi non venissero raggiunti, lo schema dell’emissione prevede che la cedola aumenti (step-up). Isin XS2303070911 con cedola del 0.25%, rating BBB e taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille.

EP Infrastructure, una delle principali utility europee per le infrastrutture,  energetiche focalizzata sulla trasmissione di gas, distribuzione di gas ed energia, generazione di calore ed energia e stoccaggio di gas con sede nella Repubblica Ceca, ha collocato tramite un gruppo di banche internazionali una nuova emissione obbligazionaria senior in euro a dieci anni. Prime indicazioni di rendimento in area 215 punti base sul tasso midswap. Gli ordini raccolti durante il collocamento hanno raggiunto 2.2 miliardi di euro, la guidance iniziale è stata così abbassata a 180 punti base. Il bond (XS2304675791) offre una cedola annua lorda pari a 1.816%, prezzo di emissione 100, ammontare 500 milioni di euro, lotto minimo 100mila euro con multipli di mille e rating BBB .

Il gruppo automobilistico General Motors è tornato sul mercato con un’obbligazione senior a tasso fisso con scadenza 20 maggio 2027. Il bond è stato prezzato a 90 punti base sopra il tasso midswap, dai 115 punti base iniziali. Il titolo paga una cedola annua fissa dello 0.60%,  prezzo di emissione 99.83 per un rendimento a scadenza dello 0.628%, lotto minimo 100mila eurocon multipli di mille e rating BBB-. Ammontare dell’emissione 750 milioni di euro, isin XS2307768734

Molto attivo anche il settore dei financial: Natwest Group ha collocato un’emissione obbligazionaria green 9NC8 dell’ammontare di un miliardo di euro. Prime indicazioni di rendimento in area 120 punti base sul tasso midswap, poi ridotto a 90 punti base. Gli ordini raccolti hanno raggiunto i 4.5 miliardi di euro. Il bond (XS2307853098) offre una cedola lorda dello 0.78%, prezzo 99.992, scadenza 26 febbraio 2030, con possibilità di richiamare il titolo a febbraio 2028. Rating Baa2/BBB e lotto minimo 100mila euro con multipli di mille.

Sparebank ha collocato un green senior preferred bond dell’ammontare di 500 milioni di euro. Il titolo (Isin XS2308586911) ha scadenza marzo 2028, cedola lorda annua pari a 0.125%, prezzo 99.251, rendimento di 0.233% equivalente a 42 punti base sul tasso midswap. Rating Aa3 e lotto mnimo 100mila euro con multipli di mille.

Settore trasporti sugli scudi con una delle migliori emissioni della settimana nel rapporto emittente-rendimento. Si tratta del nuovo collocamento di EasyJet che ha rating BBB-, uscita con 1.2 miliardi di euro con scadenza 2028 cedola del 1.875% e prezzo d’emissione a 99.191 che significa un rendimento del 2% circa a scadenza, Isin XS2306601746. Nel grey market successivo il titolo ha ben performato avvicinando la soglia di quota 100.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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