Tensioni a Wall Street con alcune big cap sotto pressione. Apple e Ge sopra tutti. I profit warning di due fornitori di Apple hanno spinto gli investitori a temere un calo delle vendite di iPhone e le vendite a Wall Street sono riprese in forze, con particolare focus sui semiconduttori e tecnologia varia.
Su Ge continuano a circolare invece voci di difficoltà sia sull’equity (il titolo in un mese è sceso da 13 a 8 dollari) sia sul debito obbligazionario. Con Goldman Sachs e Jp Morgan che starebbero guardando al dossier e che potrebbe riguardare spin off e vendita di asset.
In tutto questo i venditori sembrano tornati in controllo a Wall Street. “Avevamo segnalato dopo le elezioni di metà mandato che l’euforia avrebbe potuto avere vita breve se contenuta da una resistenza importante – commenta Alessandro Balsotti, strategist di Jci Capital – Il livello ha in realtà lavorato magistralmente e il mercato, con una discesa impulsiva in due sole sessioni, ha lasciato ben poco tempo per ragionare in prossimità del nostro target tattico (media mobile a 200 giorni e 50% di Fibonacci), attraversandolo di slancio per portarsi a ridosso di un area da monitorare con attenzione (2700-2710) delimitata dal minimo iniziale di ottobre (11 ottobre) e dai minimi di fine giugno. Concediamo pure il beneficio del dubbio a una price action forse condizionata dalla scarsa liquidità e dai volumi ridotti di ieri (Wall Street formalmente aperta ma desk probabilmente sguarniti per il Veterans Day). In ogni caso un’estensione della discesa e una chiusura sotto questi livelli (2700-2710) potrebbe dare una preoccupante conferma di fragilità a investitori che solo un paio di sessioni fa era pronto ad abbracciare con entusiasmo il mito sempreverde del rally di fine anno”. M.M.