A cura di Deutsche Bank Wealth Management
• Da ottobre in poi il tasso di cambio della valuta cinese fluttua in una fascia ristretta da 6,90 a 7 yuan per un dollaro.
• Questa stabilizzazione del tasso di cambio contrasta radicalmente con l’andamento nel periodo da aprile ad agosto, quando lo yuan era scivolato fino a quota 8,70% rispetto al dollaro.
• A nostro avviso alla stabilizzazione dello yuan ha contribuito l’intervento della Banca popolare cinese, particolarmente dopo l’introduzione di un fattore anticiclico nel calcolo del tasso di cambio.
• Inoltre dopo i recenti allentamenti di bilancio e monetari decisi dal governo, gli operatori sono diventati leggermente più ottimisti sull’economia cinese rispetto ad alcuni mesi fa.
• Nei prossimi 12 mesi prevediamo la stabilizzazione del tasso di cambio a 7 yuan per un dollaro. Riteniamo improbabile che nel 2019 lo yuan superi l’importante soglia psicologica di 7 rispetto al dollaro, nonostante l’ulteriore margine di apprezzamento di quest’ultimo se la Federal Reserve aumenterà ancora il tasso d’interesse.
• Ricordiamo alcuni fattori che a nostro parere potrebbero avvantaggiare lo yuan:
• Ulteriori conferme nei prossimi mesi dell’efficacia dei provvedimenti di stimolo attuati per sostenere l’economia e nuovi investimenti in infrastrutture, alcuni dei quali già avviati a ottobre.
• La consapevolezza dei dirigenti cinesi che un’ampia svalutazione dello yuan nuocerebbe gravemente allo stato d’animo dei mercati e quindi non sarebbe utile all’economia. Recentemente il governo ha già manifestato la ferma intenzione di sostenere la Borsa cinese.
• La convinzione che un’eventuale ampia svalutazione rispetto al dollaro ostacolerebbe il negoziato commerciale con gli Stati Uniti.