Zimmermann (Lemanik): “L’Indonesia può diventare la nuova tigre orientale”

L’indonesia sta vivendo un buon momento economico che ci porta a restare positivi sul Paese e sovrapesarlo nei nostri portafogli. L’attuale debolezza valutaria dei mercati emergenti, che ha comportato forti liquidazioni delle posizioni azionarie, costituisce un’opportunità di acquisto a prezzi interessanti su un tema di investimento di lungo periodo, che potrebbe spingere il Pil indonesiano tra i cinque maggiori dell’area nei prossimi 10 anni”. E’ l’analisi di Marcel Zimmermann, gestore del fondo Lemanik Asian Opportunity, fra i best performer nel 2017 (+20%).

I mercati sono stati volatili durante il terzo trimestre del 2018 a causa della politica estera degli Stati Uniti che continua a essere molto imprevedibile nei confronti della Cina e degli altri paesi. La Fed ha alzato i tassi di interesse degli Stati Uniti e gli analisti si aspettano un ulteriore rialzo nel 2018 e altri due-tre aumenti nel 2019. Il treasury bond Usa è salito sopra il 3% e mentre i mercati emergenti hanno sofferto del rialzo dei tassi degli Stati Uniti, gli investitori hanno ridotto in maniera decisa gli investimenti in questa asset class per approfittarne.

Mentre gli Stati Uniti sono in piena espansione e l’economia europea è in ripresa, i dati provenienti dall’Asia hanno continuato a essere stabili, se non positivi”, spiega Zimmermann.

In Giappone, l’inflazione nel settore manifatturiero e dei servizi sta accelerando. Gli utili sono forti e il RoE (Indice di redditività del capitale proprio) e i rendimenti dei dividendi sono a livelli storici.  Tuttavia, le incertezze geopolitiche continuano a minare il sentiment aziendale e quindi a incidere sulla spesa in conto capitale aziendale. L’economia mondiale sta chiudendo il divario negativo di produzione generato dalla grande crisi finanziaria, riducendo le paure deflazionistiche e sostenendo una sana inflazione, una situazione che dovrebbe aiutare paesi come il Giappone.

“Vediamo le valutazioni attuali del mercato come attrattive in un’ottica di medio termine, ma siamo consapevoli che questa tendenza positiva risulti indebolita dalle situazioni geopolitiche del momento”, continua Zimermann. “Nel fondo Lemanik Asian Opportunity manteniamo il rischio di yen coperto così come abbiamo iniziato a coprire il rischio del dollaro di Hong Kong. Ci aspettiamo che l’euro si stabilizzi contro il dollaro e abbiamo dunque ridotto la nostra esposizione valutaria. L‘aumento dei tassi di interesse statunitensi pone ulteriori pressioni sul settore immobiliare di Hong Kong, che rimane così sottopesato assieme a quello bancario. Il fondo è maggiormente esposto nei confronti dell’economia domestica cinese con investimenti in finanza, consumi, tecnologia, energia e materie prime”.

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