Bce, Draghi tende la mano alle banche e prepara il terreno a Lagarde

“Molti osservatori avevano grandi aspettative in vista della riunione odierna; la politica monetaria della Bce è rimasta accomodante con un taglio del tasso di interesse di 10 punti base, l’introduzione del tiering e, soprattutto, il rilancio del Quantitative easing (Qe2). Data la reputazione della Bce di sovrareagire, c’era il rischio che avrebbe deluso oggi. Tuttavia, i mercati avevano già scontato la possibilità di una sotto reazione rispetto alle aspettative e le obbligazioni si sono notevolmente rafforzate sulla base di questa posizione accomodante”. Così David Zahn, responsabile Fixed Income europeo di Franklin Templeton, commenta il nuovo pacchetto di misure introdotto dalla Bce.

Prevediamo che il programma di acquisto di asset sarà principalmente incentrato sui titoli di Stato, ma probabilmente con maggiore attenzione alle obbligazioni societarie rispetto al passato. L’introduzione del tiering riduce efficacemente gli addebiti che le banche pagano sui loro deposti presso la Bce, per aiutare il sistema bancario. Segnala inoltre al mercato che i tassi rimarranno probabilmente bassi per un lungo periodo”.

Conclude Zahn: “Con il mandato di Mario Draghi che terminerà dopo l’incontro di ottobre, ci sono state alcune speculazioni sull’influenza dei suoi commenti e su quanto avrebbe potuto fare in termini di vincoli della futura presidente della Bce Christine Lagarde in una politica stabilita, ma ha preparato le basi per continuare lo stimolo da parte della Bce. I mercati ora seguiranno attentamente ciò che dirà Christine Lagarde che potrebbe avere ulteriore influenza. Riteniamo che queste politiche dovrebbero continuare a sostenere i mercati dei titoli di Stato europei mantenendo bassi i rendimenti per il prossimo futuro”.

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