Maiani (Siat): “Pausa di riflessione per l’Euro Index”

L’Euro Index rischia un pull back down” era il titolo dell’analisi della scorsa settimana e potrei riciclarlo anche per l’articolo odierno. In effetti, è cambiato relativamente poco durante le ultime giornate e il nostro benchmark (l’Euro Index è un paniere di mia creazione relativo all’euro nei confronti di altre 33 divise prese in considerazione nella tabella in pagina) è ancora in grado di rimbalzare parzialmente per poi realizzare un pull back down.

Nella parte superiore del grafico presento, questa volta, l’euro index “originale”, mentre sotto c’è sempre quello calcolato da me, con pesi leggermente diversi. Sul primo grafico il supporto viene interessato in questo momento, mentre su quello inferiore è già stato infranto al ribasso. La sostanza cambia poco tuttavia. La situazione puramente tecnica rimane pertanto ribassista anche se tende alla neutralità.

Vediamo ora la situazione generale delle divise utilizzate nel calcolo del mio indice di riferimento, alla ricerca di qualche indicazione supplementare.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 21% dei casi (invariato rispetto a otto giorni fa) la divisa europea è in un contesto rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a cinque giorni non evidenziano movimenti importanti a conferma della relativa paralisi dell’Euro Index. Il benchmark si prende quindi una pausa di riflessione.

Ancora probabile la realizzazione di un prossimo pull back down seguito da una discesa. Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd indietreggia dopo il mancato raggiungimento di 1,22. L’Eur/Try è ancora in difficoltà. L’Eur/Rub interessa il supporto di 89,0/88,5. L’Eur/Nzd potrebbe rimbalzare oltre 1,69. L’Eur/Krw testa il supporto di 1.340 circa. L’Eur/Jpy realizza un nuovo massimo relativo e tende a rafforzarsi ulteriormente (vedi il “Trade opportunity” del 3 febbraio). L’Eur/Huf verso un possibile tentativo di recupero. L’Eur/Hkd è sotto la resistenza di 9,40. L’Eur/Cad fa l’equilibrista sopra 1,53 circa. L’Eur/Zar recupera qualche cosa, ma ha spazio di manovra fino 18,3/5. L’Eur/Brl realizza massimi discendenti e minimi ascendenti; interessante… L’Eur/Aud vedi sotto. La situazione complessiva dell’euro è eterogenea.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Nok potrebbe accelerare verso il basso. L’Usd/Jpy rimbalza da 104,50 circa. L’Usd/Dkk testa il supporto intermedio di 6,10 circa. L’Usd/Chf testa 0,892, ma è debole. L’Usd/Brl consolida brevemente attorno a 5,39. L’Usd/Sek testa 8,50 poi si indebolisce. L’Usd/Rub è in equilibrio precario sopra 73,0/72,5. L’Usd/Zar prosegue la discesa verso i minimi del 2020. L’Usd/Cad tende a peggiorare ulteriormente. L’Usd/Try non ci prova neanche e si indebolisce.

Il dollaro risulta molto debole, ma non contro lo Yen.

Trade opportunity

Oggi riprendo l’analisi pubblicata lo scorso 20 gennaio relativa all’Eur/Aud. Di seguito riporto per comodità la precedente strategia operativa:

  • Short in caso di mancato superamento di 1.590/600 e sotto 1.560 con obiettivi rispettivi 1.565/0 e 1.525, poi 1.500 e 1.485/60.
  • Long solo sopra 1.600 con obiettivi 1.630 e 1.643/7, poi 1.659 e 1.675/92. I precedenti livelli della strategia long sono invariati.

Nel nostro caso, il mancato superamento di 1.590/600 (realizzato 1.5948) ha favorito qualche short e il superamento del primo obiettivo posto a 1.565/0 (realizzato 1.5559).

L’euro ha effettuato un movimento relativamente scontato durante le ultime settimane, in quanto è andato semplicemente a testare la resistenza del canale discendente, in essere dallo scorso 20 ottobre, per poi proseguire la tendenza ribassista fino a realizzare un nuovo minimo dal mese di dicembre 2018.

Lo scenario puramente tecnico rimane orientato verso il basso e non accenna, almeno per ora, a invertirsi.

Una possibile divergenza rialzista sull’Rsi (vedi la parte superiore del grafico) inizia a prendere forma, ma tale configurazione grafica non è completata e potrebbe risultare un’altra cosa…

L’Efficiency index weekly è in calo, a quasi -8, e si dirige dunque verso l’importante livello strategico di -15. Probabile il proseguimento della debolezza della divisa europea nei confronti del dollaro australiano.

Propongo la seguente strategia operativa.

  • Short in caso di mancato superamento di 1.572/5 e sotto 1.552 con obiettivi rispettivi 1.554/2 e 1.533, poi 1.510 e 1.500/460.
  • Long, con possibile inversione rialzista di breve/medio periodo, sopra 1.575 con obiettivi 1.595 e 1.627, poi 1.643/7 e 1.659/75.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso e docente Siat

https://giovannimaiani.blogspot.com/
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