Il prezzo dell’oro scende nonostante la crisi della Grecia

Nonostante l’aumento dei timori legati alla situazione della Grecia il prezzo dell’oro è stato ultimamente debole. Il future sul metallo giallo ha perso la scorsa settimana a New York l’1,2%.

A pesare sulla quotazione dell’oro è stato l’apprezzamento del dollaro. Il biglietto verde ha beneficiato della crescente aspettativa che la Fed alzerà i tassi durante i prossimi mesi. Un dollaro più forte è un fattore negativo per l’oro, perché lo rende più caro per chi possiede altre valute.

La crisi greca resta un potenziale catalizzatore per la quotazione dell’oro. Atene deve rimborsare a giugno circa 1,6 miliardi di euro in quattro rate al Fondo Monetario Internazionale (FMI). Alcuni politici greci hanno avvertito che il Paese avrà serie difficoltà a far fronte ai suoi impegni. Christine Lagarde, la direttrice del FMI, ha dichiarato da parte sua che una piena soluzione della crisi della Grecia è molto improbabile nel breve termine. Se i rischi di default dovessero crescere, allora l’oro, il bene rifugio per eccellenza, potrebbe attirare importanti flussi di capitale.

Dopo le recenti perdite l’impostazione grafica è negativa. Il future sull’oro con scadenza agosto ha chiuso venerdì scorso al Comex poco al di sopra del supporto a 1.183 dollari. Una violazione di questo livello farebbe scattare un nuovo segnale ribassista con primo target a 1.150 dollari. Se invece il prezzo dell’oro dovesse tornare sopra 1.200 dollari potrebbe risalire fino a 1.224 dollari. Solo un superamento di questa resistenza migliorerebbe decisamente il trend della quotazione del metallo prezioso.

Il calo del prezzo dell’oro ha penalizzato il settore aurifero. L’indice Philadelphia Gold & Silver è sceso la scorsa settimana del 2,2%. Il titolo di Barrick Gold, il maggiore produttore al mondo di oro, ha perso il 3,1%.

Per leggere altre notizie ed analisi sull’oro e sui metalli in generale, vedi la nostra sezione sulle materie prime.

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